L’OSCE in Ucraina: un aggiornamento da luglio 2015 a gennaio 2016
Mediazione e negoziazione
Il Gruppo trilaterale di contatto, che riunisce a Minsk il Rappresentante speciale del Presidente in esercizio dell’OSCE, Martin Sajdik, l’Ucraina e la Russia, e i suoi quattro gruppi di lavoro sulle questioni politiche, di sicurezza, umanitarie ed economiche hanno proseguito il loro impegno a favore di una composizione della crisi in Ucraina e nella regione circostante. Il Gruppo trilaterale di contatto e i rappresentanti delle cosiddette “Repubblica popolare di Donetsk” e “Repubblica popolare di Lugansk” hanno concordato un nuovo cessate il fuoco nell’Ucraina orientale a partire dall’1 settembre. Il 29 settembre, il Gruppo di lavoro sulla sicurezza ha conseguito un accordo su un Addendum al Pacchetto di misure di Minsk. Detto Addendum prevede il ritiro dei carri armati, dell’artiglieria con calibro inferiore ai 100 mm e dei mortai fino a 120 mm di calibro nell’Est del paese. (Il Pacchetto di misure per l’attuazione degli Accordi di Minsk era stato concordato dai leader di Francia, Germania, Russia e Ucraina il 12 febbraio 2015).
L’attuale Presidente in esercizio dell’OSCE, il Ministro degli esteri tedesco Frank‑Walter Steinmeier (2016), il suo predecessore, il Ministro degli esteri serbo Ivica Dačić (2015), il Segretario dell’OSCE Lamberto Zannier nonché il Presidente dell’Assemblea parlamentare OSCE Ilkka Kanerva non perdono occasione per invitare tutte le parti a porre fine alle ostilità e a rispettare gli obblighi previsti dagli accordi di Minsk.
Monitoraggio
La Missione speciale di monitoraggio dell’OSCE in Ucraina (SMM) ha proseguito la sua attività di monitoraggio della situazione di sicurezza nel paese e del ritiro degli armamenti come previsto dall’Addendum al Pacchetto di misure di Minsk. La SMM, inoltre, ha continuato il suo impegno a lavorare con la popolazione in tutto il paese per attenuare le tensioni e a pubblicare rapporti giornalieri e tematici (i più recenti riguardano le forniture idriche e l’accesso alla giustizia nelle zone colpite dal conflitto).
Al fine di rafforzare l’attività di monitoraggio lungo la linea di contatto dove si verifica la maggior parte degli incidenti, la SMM si è dotata di otto basi avanzate di pattugliamento, cinque delle quali si trovano nelle zone sotto il controllo delle forze governative, a Volnovakha, Krasnoarmiisk, Svitlodarsk (nella regione di Donetsk), Novoaidar e Stanytsia Luhanska (nella regione di Luhansk) e tre nelle zone non controllate dai governativi, segnatamente a Stakhanov (regione di Luhansk ), Horlivka e Debaltsevo (regione di Donetsk).
Dalla primavera del 2015, la SMM veglia sul rispetto del cessate il fuoco a livello locale al fine di creare le condizioni di sicurezza necessarie per permettere gli interventi di riparazione delle infrastrutture critiche, reti del gas, dell’acqua e dell’elettricità, danneggiate dai bombardamenti. Più di recente, il 14 gennaio 2016, è stata danneggiata la conduttura dell’acqua di Krasnyi Lyman nella regione di Luhansk.
Il mandato della Missione di osservatori OSCE presso i posti di controllo di Gukovo e Donetsk è stato prorogato fino al 30 aprile 2016. Gli osservatori hanno continuato a monitorare i movimenti transfrontalieri ai valichi di frontiera russo-ucraini di loro competenza.
L’Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell’uomo (ODIHR) ha inviato una missione di osservazione elettorale in Ucraina al fine di osservare le elezioni amministrative tenutesi il 25 ottobre e il 15 novembre 2015.
Diritti e libertà
Nelle sue attività progettuali l’ODIHR ha posto l’accento sul fatto che la pace e la sicurezza sono intrinsecamente legate alla giustizia e alla cooperazione, alla promozione della democrazia e dei diritti umani. Nella seconda metà del 2015, circa 400 rappresentanti ucraini hanno avuto la possibilità di seguire corsi di formazione sul monitoraggio dei diritti umani e dei crimini ispirati dall’odio, seminari sul finanziamento dei partiti politici, incontri sulla partecipazione delle donne alla vita politica e simposi sull’etica parlamentare. L’Ufficio si è inoltre fatto promotore del dialogo tra le comunità religiose o di credo, le organizzazioni della società civile e i pertinenti enti statali delle regioni di Vinnitsa e Odessa e di Kiev.
L’Alto Commissario per le minoranze nazionali (ACMN), Astrid Thors, ha visitato l’Ucraina occidentale a giugno e l’Ucraina sud-orientale a novembre. Sulla base dei riscontri ottenuti, ha sottolineato la necessità di sviluppare un quadro istituzionale più solido per le politiche a favore delle minoranze e di promuovere un approccio equilibrato alla tutela della lingua e dell’identità, preservando anche una molteplicità di prospettive storiche. A settembre, l’Alto Commissario ha contribuito alla pubblicazione della relazione sulla missione di valutazione dei diritti umani dell’ODIHR svoltasi a luglio in Crimea, nonostante le sue ripetute richieste di visitare la regione siano state respinte.
La Rappresentante OSCE per la libertà dei mezzi d’informazione, Dunja Mijatović, continua a monitorare da vicino la situazione della libertà dei mezzi di informazione e la sicurezza dei giornalisti in Ucraina, che restano preoccupanti. Al fine di promuovere la fiducia e la riconciliazione, il suo ufficio ha ospitato una serie di tavole rotonde sulla sicurezza dei giornalisti con la partecipazione di rappresentanti dei sindacati di categoria russi e ucraini. Queste attività sono state ampliate grazie al varo di un progetto di collaborazione per i giovani giornalisti dei due paesi per esaminare insieme le sfide che gli esponenti degli organi di stampa devono affrontare nell’attuale clima politico.
La Rappresentante speciale e Coordinatrice dell’OSCE per la lotta alla tratta di esseri umani, Madina Jarbussynova, nella sua visita in Ucraina ha ammonito sulla possibilità che la crisi accresca il rischio di tratta di esseri umani. In novembre il suo ufficio ha organizzato a Dnipropetrovsk, città che ha accolto un massiccio flusso di sfollati interni, un corso di formazione sulla violenza domestica durante i conflitti e sulla tratta di esseri umani. L’evento fa seguito ad altre attività con sessioni di formazione per gli osservatori, svoltesi ad aprile e maggio a Kiev, Dnepropetrovsk e Kharkiv, al fine di mobilitare gli sforzi contro le moderne forme di schiavitù nelle situazioni di crisi.
Coordinatore dei progetti in Ucraina
Il Coordinatore dei progetti in Ucraina ha continuato ad adoperarsi per attuare progetti che permettano direttamente o indirettamente di rispondere alla crisi. Nell’ambito dell’iniziativa pluriennale volta a promuovere un dialogo nazionale sul processo di riforma della costituzione e della società, ha organizzato due dibattiti a Krasnoarmiysk il 30 luglio e a Severodonetsk il 24 settembre.
Insieme al Segretariato OSCE, il Coordinatore ha avviato a luglio un progetto di formazione per il personale del Servizio statale addetto alla bonifica di munizioni esplosive potenzialmente letali che si trovano ancora nell’Est del paese a seguito delle ostilità. In quattro regioni del paese, e più recentemente a dicembre a Kharkiv, il Coordinatore ha fornito dispositivi di protezione individuale e tenuto corsi di avviamento al sistema di gestione delle informazioni per la bonifica delle mine (IMSMA).
Il Coordinatore, insieme al Tribunale amministrativo superiore di Kramatorsk, ha organizzato il 3 dicembre un seminario sull’applicazione della giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo rivolto ai giudici dei tribunali amministrativi ricollocati nelle regioni di Donetsk e Luhansk.
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